Un milione di battute
#48 – Basket, cultura, lifestyle: qui trovi le migliori storie di quattro anni di Galis e lo Shootaround
Ciao, il 21 dicembre hai celebrato la Giornata Mondiale del Basket? E a Natale hai visto almeno una delle partite dell'NBA Christmas Day? Quanto lo amo questo sport!
Io sono Francesco Mecucci e ti trovi su Galis, la newsletter di Never Ending Season, il progetto di comunicazione con cui ti racconto il basket come cultura e stile di vita.
Nella scorsa uscita – se l'hai persa, la ritrovi qui – ho parlato dei “rapporti” tra Donald Trump e la NBA e del prossimo ritorno di Federico Buffa a teatro con uno spettacolo su Kobe Bryant.
Oggi è l'ultimo dell'anno. Di solito, è una giornata di festeggiamenti ma anche di bilanci. E così è per me: con l'uscita che hai sotto gli occhi, la 48, si completano quattro anni di newsletter mensile (4x12=48, esatto? Non ero forte in matematica...).
Grazie a te per far parte del mio pubblico. Se sei qui dall’inizio o sei entrato in seguito, fa lo stesso. Galis, come l'intero Never Ending Season, è al 100% amatoriale e i lettori sono la linfa vitale, il senso di tutto. Mi raccomando, spargi la voce!
Per celebrare questo piccolo – ma anche grande, considerati ritmi e tempi del mondo digitale – traguardo, ho deciso di dedicare il corrente numero a una selezione-riassunto delle storie e dei contenuti più rilevanti che hai potuto leggere su Galis in un quadriennio di newsletter.
Prima di iniziare, due cose al volo.
Ringrazio Giuseppe Catani, autore del libro Pick & Rock, un clamoroso viaggio attraverso il basket e la musica, e la libreria El Topo di Roma dell'ottimo Patrizio, per la bella presentazione del 5 dicembre. Se ti piacciono libri e dischi particolari, facci una capatina: è un posto molto carino nel quartiere Centocelle.
Quindi, prosegue il potenziamento di Never Ending Season. Tra le ultime novità, ho messo a disposizione di eventuali giornalisti interessati, e di chiunque voglia conoscere meglio il progetto, un media kit: qui puoi aprire la cartella condivisa che contiene slide di presentazione, comunicato stampa ufficiale e alcune immagini.
Ora diamo il via al trenino di Capodanno... no, tranquillo, sto scherzando!
Nel nome di Nikos
Ti sei chiesto il motivo del titolo che ho dato alla newsletter di oggi, Un milione di battute? È il totale, approssimativo per difetto, dei caratteri spazi inclusi di tutti e 48 i numeri di Galis usciti finora. Un percorso iniziato a gennaio 2021 e proseguito fino a oggi ogni ultimo giorno del mese.
Ciascun numero, infatti, è lungo poco più di 20.000 battute. Dunque, se fai due calcoli, siamo pressappoco oltre il milione di battute uscite dalla tastiera del mio computer per raccontarti la pallacanestro dal punto di vista culturale e sociale, condividendo idee, storie e curiosità sulla passione che ci accomuna.
Perché ho creato Galis? E perché l'ho chiamata così?
Rispondendo alla prima domanda, oggi le newsletter sono un prodotto editoriale di livello. Figurano tra gli strumenti di comunicazione più apprezzati da chi desidera informazione di qualità e temi trattati con cognizione di causa. Sono, inoltre, isole di tranquillità e approfondimento nel vorticoso e superficiale scenario dei contenuti digitali. Infatti, molti giornalisti le utilizzano per creare un filo diretto con i lettori senza dover sottostare ai limiti e ai condizionamenti imposti dalle dinamiche SEO e social.
Così, con Galis ho voluto stabilire un rapporto trasparente, diretto, colloquiale con te che la ricevi. E soprattutto, senza fretta: è lunga, ma hai sempre un mese di tempo per leggerla prima dell’uscita successiva. Ne approfitto, inoltre, per ricordarti che ha un open rate (cioè la percentuale di iscritti che aprono effettivamente il messaggio una volta ricevuto sulla propria casella email) mediamente superiore al 60%, un dato considerato positivo per una newsletter.
Per quanto riguarda il nome, Galis è un omaggio a Nikos Galis. Lo straordinario cestista greco degli anni Ottanta e un po' Novanta, unico per talento, carattere e spirito con cui scendeva sul parquet. Però, seppur intitolata a un atleta vintage, Galis non è nostalgica e i motivi di questa scelta, be', non credere che siano tanto profondi. Cercavo un nome facile da leggere, scrivere, pronunciare, ricordare, ma anche un po' sofisticato, che esprimesse qualcosa di particolare legato alla pallacanestro. Un buon nome da newsletter, insomma. Da un po' avevo in testa Galis, suonava bene.
L'uomo, oggi nella Hall of Fame, guidò la nazionale ellenica allo storico titolo europeo del 1987. Fu proprio un video di quell'impresa su YouTube a colpirmi. Quando lui giocava, io ero ancora troppo piccolo per averne un ricordo diretto e quindi lo conoscevo in maniera molto sfumata. Perciò non posso dire che sia stato un mio “idolo”. Tuttavia il fatto di averlo scoperto tardi, e che mi avesse infervorato così tanto con la sua aura “mitica”, mi tolse ogni dubbio. E Galis è stato.
Passiamo ora al meglio dei quattro anni di questa newsletter.
Gli ospiti di Galis
Prima dei temi, le persone. La newsletter, in più occasioni, è stata arricchita da interviste con ospiti di assoluta competenza che hanno raccontato la propria esperienza nel basket o espresso il loro punto di vista su vari argomenti legati alla palla a spicchi. Li ringrazio ancora una volta per la disponibilità e per la cortesia. Ecco chi ho avuto il piacere di accogliere su Galis.
Dario Ferretti (Galis #22), CEO e co-fondatore di Pick-Roll, mi ha raccontato come “l'app dei campetti” sia diventata un punto di riferimento per il mondo streetball, oltre che un'azienda dalla vocazione sempre più internazionale in grado di offrire soluzioni per l’innovazione e la digitalizzazione nello sport.
Con Jeremy Renault (Galis #25), fotografo francese che vive a Tokyo, abbiamo fatto il punto sullo stato della pallacanestro in Giappone, tra una NBA sempre più seguita e popolare e una scena playground in forte crescita. Inoltre, lo avevo già intervistato alcuni anni fa qui.
A Francesca Di Fazio (Galis #27), fotografa appassionata ed esperta di sneaker che collabora con Nike e Jordan Brand, ho chiesto un parere sull'impatto sociale e culturale delle Air Jordan, protagoniste del recente film con Matt Damon e Ben Affleck.
A Michele Pettene (Galis #30), giornalista e scrittore di basket e cinema, autore per Sky, Esquire e L’Ultimo Uomo, ho rivolto un po' di domande sul profondo legame tra lo sport che amiamo e il grande schermo, ieri e oggi, sia in America che al di qua dell'oceano.
Con Luca Mich (Galis #33), creatore di Better Go Soul, podcast e format di musica, sport e cultura afroamericana, abbiamo fatto un viaggio nella profondità del rapporto tra basket e musica, a forti tinte black ma non solo. Ed è stato il numero di Galis più letto in assoluto.
“Mr. Illustration” Davide Barco (Galis #38) mi ha parlato dell'illustrazione sportiva e del suo valore nella comunicazione di oggi, raccontando come è arrivato a pubblicare i suoi lavori su testate come New York Times e Sports Illustrated.
Infine, con Cesare Milanti (Galis #43), giovane giornalista di basket dal profilo internazionale, abbiamo discusso dell'importanza di allargare gli orizzonti e di come club, organizzazioni e atleti siano ormai anche imprescindibili creatori di contenuti.
The best of Galis
Ecco dunque gli argomenti più rilevanti trattati, insieme a moltissimi altri, nelle 48 uscite di questa newsletter.
Seattle e Las Vegas: scenario da... Wargames! – Galis #1
Seattle e Las Vegas come città più probabili per una futura franchigia NBA sono state il primo tema di cui ho scritto nel numero d'esordio. In seguito alla pandemia, si iniziò a parlare dell'allargamento della lega e “Rainy City” e “Sin City” erano già le favorite. Seattle e Las Vegas mi avevano fatto pensare a un film del 1983 che considero un manifesto degli anni Ottanta: Wargames. Giochi di guerra, con Matthew Broderick e Ally Sheedy. Una pellicola iconica, ma anche ironica, sulla guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Cosa c'entrano le due città con il film? Il protagonista David Lightman, un teenager di Seattle patito di informatica che oggi chiameremmo hacker, dal computer della sua cameretta, con una primordiale connessione telefonica, accede a quello che sembra solo un videogame di guerra. In realtà, si intrufola involontariamente nel sistema militare e, credendo di giocare, immagina di lanciare missili contro l'America. Rischia così di far scoppiare davvero una guerra nucleare. Indovina un po' verso quali città erano destinati quegli attacchi? Seattle e Las Vegas!
Foamposite e altre storie – Galis #2
Negli anni Novanta, l’industria delle scarpe da basket comincia a diventare predominante. Nike, nel 1997, lancia le Foamposite, con il loro innovativo design ispirato alla corazza degli scarabei, robusta ma leggera. L'adozione del poliuretano realizza il concetto di scarpa adattabile: grazie al calore sviluppato dal piede in movimento, si modella su di esso.
Seppur ricordate come le scarpe di Penny Hardaway, il primo a indossare le Foamposite in una partita, ancor prima di essere messe in commercio, è però Mike Bibby ai tempi di Arizona University, con i suoi Wildcats che sorprendono tutti trionfando nel torneo NCAA 1997. Allo stesso modo, la Foamposite è la “scarpa del futuro” che piomba sulla scena in modo del tutto inaspettato: Nike l'aveva affidata a quei giocatori come una specie di test, e si era ritrovata tra le mani una squadra vincitrice del campionato. La storia giusta per il marketing: esaltare chi, da sfavorito, inverte i pronostici funziona sempre.
Basket e street art – Galis #4
Basket e street art, una connessione sempre più forte. Risultato? Innumerevoli playground trasformati in opere d'arte a cielo aperto. Celebrazioni multicolore della urban culture e dello sport che meglio la rappresenta: lo streetball. La superficie dei campetti diventa la base di “murales orizzontali” caratterizzati da concept e stili assai variegati. Oltre all'aspetto artistico e creativo, è forte anche la valenza sociale, toccando un ambito complesso e delicato come la riqualificazione urbana.
In tutto il mondo, gruppi e associazioni promuovono la rinascita dei campetti, coinvolgendo street artist e sviluppando collaborazioni con istituzioni, organizzazioni di volontariato e sponsor per implementare progetti di recupero di aree degradate. Rigenerare un playground e farlo dipingere da un valido artista significa restituire alla comunità locale un luogo di incontro e socializzazione laddove prima c'erano abbandono e pericolo, coniugando sport, arte, decoro, educazione. Trovi un po’ di cose in Galis #4.
La partita delle celebrità – Galis #14
Il campione di salto in alto Gianmarco Tamberi è forse l'appassionato di basket che si è divertito più di ogni altro. Quando? Nel 2022 e nel 2024, con la sua partecipazione al Celebrity Game, l'evento che da oltre vent'anni apre l'All-Star Weekend della NBA. La partita che vede protagonisti sul parquet celebrità di musica, spettacolo, tv, giornalismo e sport, è un momento frivolo e glamour che però unisce gli ambiti di cui sopra al basket. La presenza di Tamberi, inoltre, è stata significativa in quanto l’appuntamento è riservato a personaggi noti principalmente al pubblico americano.
Tamberi si è gustato davvero ogni istante di questa esperienza, come un bambino al parco divertimenti. Un inno alla felicità applicata alla pallacanestro da parte di un ragazzo che spesso dopo le gare di atletica si muove in cerca di campetti e palestre per giocare insieme a perfetti sconosciuti. In Galis #14 ne ho approfittato per ricostruire la storia del Celebrity Game attraverso i suoi momenti salienti.
Lunga vita al Re – Galis #21
Il 30 dicembre LeBron James ha compiuto 40 anni e mai come oggi è more than an athlete. Già nel numero 21 approfondivo il Re come giocatore-azienda-imprenditore. L'atleta del terzo millennio, sovraesposto sui media, in grado di esercitare una profonda influenza sulla società, di costruire una narrativa sempre orientata a massimizzare ogni situazione e di determinare nuovi processi di marketing, padroneggiando i meccanismi della comunicazione di oggi. E che con The Decision – lo show televisivo con cui nel 2010 annunciò il trasferimento a Miami – ha aperto la strada al potere dei giocatori NBA di decidere il proprio futuro in autonomia.
È un discorso che va ben oltre lo sport e il denaro, perché ha a che fare con la capacità di avere un impatto globale in ogni ambito, attraverso scelte opportune e lungimiranti. E sì, anche errori. Nell'attesa di conoscere quando vorrà ritirarsi dal basket giocato, il ragazzo di Akron continua il suo regno di icona contemporanea.
Insert coin – Galis #26
La storia dei videogame di pallacanestro ha circa cinquant'anni. Un percorso incredibile, contrassegnato da enormi progressi che hanno trasformato il gaming cestistico dalle figure bidimensionali e ultra pixellate dei titoli pionieristici al grande realismo di quelli attuali. Dal “Pong del basket” fino alle grandi dinastie di NBA Live e NBA 2K, il loro successo testimonia un fatto inequivocabile: al pari di quanto avvenuto con web e social, anche nei videogiochi la NBA è stata una delle prime leghe a comprenderne l'importanza per diffondere la propria immagine in tutto il pianeta. E, di riflesso, rendere il basket popolare ovunque. Ma forse non sai che è esistito anche un videogame italiano: Fronte del Basket. Scoprilo rileggendo Galis #26.
Bibliobasket – Galis #28
L'editoria sportiva in Italia è finalmente cresciuta e al suo interno il basket gioca un ruolo importante, ma venti-venticinque anni fa la situazione era differente. Nel numero 28 ti ho portato nella mia libreria personale, selezionando i titoli a tema cestistico che, nel corso degli anni, ho ritenuto più significativi e impattanti.
Tutto è cominciato da Basket & Zen di Phil Jackson, titolo originale Sacred Hoops. È stato questo il primo libro di sport che abbia mai letto. Il coach che guidò i Chicago Bulls di Michael Jordan a vincere sei titoli NBA racconta il suo percorso e la particolare filosofia con cui costruì quella leggendaria squadra. Uscì in Italia nel 1998 per Libreria dello Sport e La Gazzetta dello Sport Magazine (il precursore di Sportweek), di cui ero fedele lettore, pubblicò in esclusiva il primo capitolo. Ma l'epoca di Amazon era ancora lontana e dovetti girare un bel po' prima di trovarne una copia…
Metti un weekend a Roma – Galis #39
La Final Four di Coppa Italia di Serie A2 e B, organizzata dalla Lega Nazionale Pallacanestro e disputatasi a Roma a marzo 2024 nel rinnovato Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, è stata il primo evento di basket che ho potuto seguire dal vivo con accredito media assegnato a Never Ending Season. Allo stato attuale per me la pallacanestro non è un lavoro e Never Ending Season non è una testata giornalistica, per cui, anche se tratto entrambi in maniera estremamente professionale, non è così scontato partecipare in qualità di giornalista (pur essendolo a pieno titolo) a eventi di questo tipo. Nel numero 39 di Galis il mio report da quel fine settimana nella capitale.
Cittadella – Galis #46
In Galis #46 ho analizzato la situazione del rinnovamento dei palasport italiani, partendo da un focus sulla nuovissima Cittadella dello Sport di Tortona, la casa del Derthona Basket, che a breve completerà l'opera inaugurando l'arena da 5000 posti. Un risultato enorme per il basket e lo sport italiano, tra l'altro concretizzatosi in una piccola realtà. Ma ci sono movimenti di rilievo anche a Bologna, Venezia, Milano, Napoli e Cantù: tutto "grasso che cola" in un paese in cui realizzare strutture sportive efficienti e all'avanguardia è sempre una missione quasi impossibile.
Che dici, mi seguirai anche nei prossimi quattro anni?
Shootaround – Consigli di lettura, ascolto, visione, condivisione
Il 21 dicembre è stato il World Basketball Day, la Giornata Mondiale della Pallacanestro riconosciuta dall'ONU, e qui spiego perché.
Questo è il trailer del documentario di Bristol Studio, in partnership con Red Bull, sul primo anno della ricorrenza, resa possibile dalla vision di David Hollander.
E ancora, il professor David Hollander, a cui si deve l'istituzione del WBD, ha parlato al sito FIBA del suo impegno per questa ricorrenza. (in inglese)
L'8 dicembre ho seguito a Roma, nell'ambito di Più Libri Più Liberi, la presentazione di Black Basket Castel Volturno di Simone Carolei, uno straordinario libro fotografico sul Tam Tam Basketball di Castel Volturno, edito da Contrasto: ecco il mio servizio.
La NBA è in crisi di pubblico negli USA, ma va fortissimo fuori: l'analisi de Il Post.
Sullo stesso tema, l’interessante punto di vista di Dario Vismara su L’Ultimo Uomo.
Le routine preparatorie di Steph Curry e LeBron James mirabilmente descritte da Christian Giordano su Sky Sport Insider. (solo abbonati)
Per Natale ho preparato una guida completa all'NBA Christmas Day che ha fatto boom su Google.
Questa invece è la mia recensione di Shooting Stars di LeBron James, tradotto in italiano a 15 anni dall’uscita in America.
Le illustrazioni a tema Lakers di Jack Perkins alias Purehoop con cui sta raccontando la stagione dei giallo-viola.
Caitlin Clark atleta dell'anno 2024 per Time: Sean Gregory la presenta così sul noto magazine americano. (in inglese)
Ti ricordi che prima ti ho detto delle mitiche Foamposite? Rieccole, in una collaborazione tra Nike e la rivista SLAM: te le mostra Nick DePaula. (in inglese)
Angelo Carotenuto de Lo Slalom scrive di Victor Wembanyama che si è fermato a giocare a scacchi in un noto parco di New York.
Da Olbia alla NBA: Michele Pettene ha intervistato Riccardo Fois, oggi assistente allenatore dei Sacramento Kings, per Esquire: qui la prima parte e qui la seconda.
Doppio Cesare Milanti sul sito FIP: qui l'intervista a Maurizio Gherardini e qui l'esperienza di coach Aldo Corno in Mozambico.
E, sempre sul sito FIP, doppio anche un Ennio Terrasi Borghesan a tutta NBA: qui con Matteo Zuretti e qui con Gianluca Pascucci.
Intanto Lou Carnesecca, storico allenatore NCAA, se n'è andato a poche settimane dai suoi 100 anni: qui il mio ritratto.
E questo è il ricordo di Valerio Bianchini, riportato da Pianeta Basket.
Che ne dici di tornare nel 1993?
Guido Bagatta si racconta a NBA Passion: qui l'intervista di Carmen Apadula.
Gianluca Gazzoli ha un po’ di cose belle da dire sul BSMT e sugli underdog a Francesco Paolo Giordano di Rivista Undici: leggi l’intervista e guarda questo estratto.
Una carrellata di bordocampiste NBA raccolte dal team di HoopsHype. (in inglese)
Una classifica di podcast di giocatori NBA, sempre di HoopsHype. (in inglese)
Sei apparizioni di star NBA in videoclip musicali, raccolte da Bill DiFilippo di UPROXX. E poi altre sei. (in inglese)
Come Parigi ha avuto la sua squadra di basket: così Lorenza Suriano su L'Ultimo Uomo.
A Rieti la Real Sebastiani ha rimesso a nuovo il playground dove un Kobe Bryant bambino muoveva i suoi primi passi nel basket: sembra America, è Italia centrale. Guarda qui le foto.
Il playground di Donald Mackay Park, a Johannesburg (Sudafrica), rinnovato da Giants of Africa, SLAM e JDS Sports: ne parla Deyscha Smith su SLAM. (in inglese)
Il Domenicale di BasketVision di Enrico Campana, che mi ha intervistato tempo fa, sbarca su Telegram. Iscriviti qui.
Tutti vanno via da X (ex Twitter)? Valerio Antonini, presidente del Trapani Shark, ci entra: ecco il suo nuovo profilo, già "scoppiettante".
Passiamo ai libri: nella puntata natalizia di BasketBooks si è parlato di Jugobasket di Alessandro Toso.
Il 10 gennaio esce, per 66thand2nd, Il grande Dirk, alla conquista della NBA di Claudio Pellecchia: qui il preordine.
E il 15 gennaio I campioni che hanno fatto la storia della NBA di Dario Vismara, edito da Giunti: preordinalo qui.
Qui su L'Ultimo Uomo un estratto di Magic Johnson, la vita di Roland Lazenby, edito in Italia da 66thand2nd.
Questo è La mia vita a spicchi di Giacomo "Gek" Galanda, edito da Lab DGF.
E questo è In volo con il Prescelto del Guido Bagatta di cui sopra (Cairo Editore).
Il Cinema 4 Mori di Livorno proietterà dal 17 febbraio al 18 marzo la docuserie Livorno a due, che racconta 70 anni di sfide tra Libertas e Pielle. Ecco il trailer, e ci salutiamo.
Un attimo, prima di andare
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