Il numero estivo
#31 – Basket, cultura, lifestyle: qui trovi un po' di notizie da portare con te in vacanza e lo Shootaround
Ciao, Paolo Banchero è degli Stati Uniti e va bene così, però se li incrociassimo ai Mondiali una bella vittoria per noi ci starebbe tutta, dai.
Io sono Francesco Mecucci e questo è il numero 31 di Galis, la newsletter del mio blog Never Ending Season, dove ti parlo di basket come cultura e stile di vita.
Nella scorsa uscita – se non l'hai letta, puoi farlo qui – ho intervistato il giornalista e scrittore Michele Pettene su canestri e cinema, accennato al programma One Court della NBPA a Milano e fatto il punto su come cambia la pallacanestro a Roma.
Questo è il numero “estivo” e, al pari degli anni passati, non contiene un tema principale, ma una serie di “pillole” su cose di pallacanestro e lifestyle, più il consueto Shootaround.
Grazie infinite a Francesco Oggiano per aver suggerito Galis nella sua seguitissima newsletter Digital Journalism: ricambio il piacere.
Un avviso: come ogni ultimo giorno del mese, stai leggendo Galis oggi, 31 luglio. Però, siccome sono in vacanza, ho chiuso il numero il 27, programmando l’invio automatico. Se per caso negli ultimi quattro giorni fosse successo un fatto storico, be'… qui non ci troverai nulla!
Tutto vero: c’è la NBA Cup
Se qualcuno temeva una riduzione del numero di partite in NBA, può stare tranquillo: la lega ha finito per aumentarle. Prima con l'introduzione “pandemica” dei Play-in, poi diventati strutturali, e ora, dalla prossima stagione, con l'In-Season Tournament che assegnerà la NBA Cup. E così il tanto vociferato torneo parallelo, in stile “Coppa Italia” per intenderci, è diventato realtà. Anche se non ci sarà alcuna Final Eight (solo Four) e sarà organizzato in una formula unica nel suo genere, per adattarsi nel miglior modo possibile alla particolare struttura del campionato. Vediamo come.
Partecipano tutte e trenta le franchigie, suddivise in sei gironi da cinque squadre ciascuno, tre per conference (A, B, C East e A, B, C West). Questi gruppi sono stati estratti a sorte, in base alla classifica della stagione passata, per evitare squilibri, nonostante a mio avviso si sarebbero potute replicare le care, vecchie e ormai inutili Division. Ogni squadra gioca quattro partite contro le avversarie del proprio girone: però non sono gare extra rispetto alle classiche 82 della regular season, ma incluse al suo interno. In pratica, alcune partite del normale calendario avranno l'asterisco in quanto valide anche per la “coppa”. Durata del torneo? Circa un mese.
La prima fase si giocherà nei martedì e venerdì di novembre: le Tournament Nights inizieranno il 3 per proseguire poi il 10, 14, 17, 21, 24 e 28 (fa eccezione il 7, che negli USA è l'Election Day e dallo scorso anno in tale data non si gioca nessuna partita). Ogni girone ha la sua classifica e si qualificano tutte le prime, più le due migliori seconde (una per conference). Quarti di finale il 4 e il 5 dicembre in gara secca, sempre inclusi nel calendario di regular season, mentre – ed ecco la grande novità – la Final Four no: sarà un evento nuovo di zecca e in campo neutro, dal 7 al 9 dicembre. Dove? Udite, udite... a Las Vegas, T-Mobile Arena. La città del Nevada, già sede del G League Ignite Team e della Summer League, si candida a una presenza sempre più forte in NBA, in attesa di avere una franchigia, come ha ammesso lo stesso Adam Silver citando anche Seattle ma spiegando che non è ancora il momento di un'espansione (lo sarà probabilmente dopo la firma del nuovo accordo televisivo). Del quadro di Las Vegas avevo scritto qui in Galis #17.
I giocatori della squadra vincitrice riceveranno 500.000 dollari a testa, mentre quote minori sono destinate ai membri delle altre finaliste. Con questo torneo sembra che la NBA voglia, oltre che ravvivare un primo mese di regular season praticamente privo di reali contenuti agonistici, arginare un minimo la predominanza autunnale della NFL, la lega più ricca e seguita in assoluto. Novembre era l'unico mese praticabile: a ottobre le danze non sono ancora cominciate, a dicembre c'è comunque il Christmas Day a creare un po' di marketing, a gennaio e febbraio poco si può fare contro playoff e Super Bowl di football (e poi c’è l’All-Star Game). Vedremo come andrà. Resta il fatto che è una formula completamente inedita nella NBA, nonostante fossero già in atto sperimentazioni in G League e WNBA, e va riconosciuto che questa lega, come avvenuto con la “bolla” di Orlando, ci ha abituato a creare soluzioni sorprendenti in grado di diventare un modello per future necessità.
Portland alla console
A Portland, per un Damian Lillard che se ne va, c'è finalmente un'affiliata G League che arriva, pronta a esordire nella stagione 2023-24 nella lega di sviluppo: i Rip City Remix. Un nome musicale, che i designer hanno tradotto in uno splendido logo dall'anima vintage, ispirato a un jukebox d'epoca e a un disco. Tuttavia, stando alle super artificiose descrizioni ufficiali che accompagnano la comunicazione di ogni nuova squadra, con “Remix” si vuole andare oltre le note e rendere omaggio, attraverso una dinamica miscela tra novità e rétro, al carattere eccentrico, eclettico, libero e vocato alla sperimentazione della città dell'Oregon e della sua scena artistica e sociale. Rip City, del resto, è solo il più famoso dei tanti soprannomi che Portland vanta, e cosa significa lo trovi spiegato in questo mio post.
“Remixare” ciò che è già valido per innovarlo, accrescerne il valore ed evolverlo in qualcosa di ancora più straordinario: infatti le dieci linee, cinque per parte, del pinwheel – il logo dei Blazers nato nel 1970 insieme alla squadra, simbolo dei dieci giocatori in campo – si trasformano in quelle circolari di un disco in vinile che mostra al centro la classica icona del pallone da basket.
Del resto, far funzionare una squadra G League, un porto di mare con un andirivieni continuo di giocatori che cercano di farsi notare per strappare un contratto al piano di sopra, è un vero e proprio lavoro da DJ che deve riarrangiare ciò che ha per creare sempre qualcosa di nuovo e interessante. Allo stesso modo, management e staff tecnico sono chiamati a fare un remix della gran varietà di giovani, ognuno dalle caratteristiche diverse dall'altro, per valorizzarne il talento in chiave NBA.
I Remix giocheranno al Chiles Center, arena della University of Portland e saranno allenati da Jim Moran. Con loro salgono a 31 i team di G League, di cui 29 affiliati a una franchigia NBA. Fanno eccezione gli Ignite, la squadra per atleti in uscita dal liceo e diretta emanazione della lega (di base a Las Vegas) e i Mexico City Capitanes (unica oltre confine). Rimangono fuori al momento soltanto i Phoenix Suns, anche se dal 2016 al 2020 hanno avuto i Northern Arizona Suns. Il nuovo proprietario Matt Ishbia ha già annunciato di essere al lavoro per riottenere presto un team affiliato.
August Madness
Dopo una fugace riapparizione lo scorso anno tra Veneto e Lombardia, torna a pieno regime in Italia il College Basketball Tour, l'iniziativa grazie a cui importanti squadre universitarie americane, sia maschili che femminili, fanno tappa in alcune delle più belle città del nostro paese in occasione delle loro consuete tournée internazionali di agosto. Oltre ad amichevoli con club o rappresentative italiane ed estere, i vari gruppi hanno l'opportunità di fare visite turistiche, unendo sport, buon cibo e cultura in pieno stile italiano.
Nel 2020 e 2021 l'evento era saltato a causa della pandemia, mentre nel 2019 avevo assistito a tre incontri: Syracuse a Siena, con il leggendario coach Jim Boeheim; Iowa State a Roma, con un Tyrese Haliburton futura stella NBA ma per l'occasione sceso sul parquet di una piccola palestra di periferia contro la nazionale sperimentale olandese (sic); Northwestern a Rieti, nella bellissima atmosfera di una città molto appassionata di basket (raccontata qui).
Il College Basketball Tour 2023 prevede invece, in ambito maschile, Maryland (2 agosto a Roma, 4 a Siena, 7 a Brescia), Marquette (5 agosto a Roma, 7 a Siena, 11 a Tortona) e Columbia (16 agosto a Brescia, 18 a Siena, 20 a Roma). Per quanto riguarda le ragazze, Wisconsin (8 agosto a Roma, 9 a Siena), quindi – tutte a Roma – Iowa State (9 agosto), Kansas (9), Marquette (12), St. John's (14) e la grande Connecticut di coach Geno Auriemma il 21 a Bologna e il 23 a Venezia. In tutto nove team, più una selezione All-Star del CBT, nei quali sicuramente si annidano futuri campioni e future campionesse: per informazioni e aggiornamenti segui qui e qui.
Per gli appassionati di NCAA ci saranno anche altre occasioni di vedere all'opera queste realtà, perché in tutto il mese di agosto sono in arrivo in Italia ben 18 squadre maschili e 23 femminili, tra cui Iowa della grande promessa Caitlin Clark, come spiega la sempre valida Isabella Agostinelli in questo articolo su BasketballNcaa.com.
Epica Virtus
C'è chi dice che lo sport sia epica e sembra che dalle parti della Virtus Bologna abbiano preso questo concetto alla lettera, dando indubbiamente un tocco culturale al contesto. Il club bianconero ha annunciato l'ingaggio di Achille Polonara postando l'immagine di una pergamena con i primi e famosi versi dell'Iliade, in greco. Ovvio l'accostamento tra il nome di battesimo del giocatore e quello di uno dei più famosi eroi del mito. Ecco la traduzione, trovata via Google e spero accurata (non ho fatto il liceo classico!).
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò – così di Giove
l'alto consiglio s'adempía – da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.
L'aspetto curioso è che è già la seconda volta, quest'anno, che il poema omerico fa capolino nell'ambiente Virtus. Lo scorso gennaio, in occasione della partita persa in casa con l'Olimpia Milano, i tifosi delle V Nere avevano esposto uno striscione piuttosto ostile rivolto a Ettore Messina, oggi considerato un nemico nonostante i tanti successi ottenuti a Bologna. Su di esso, anche in questo caso, una citazione dell'Iliade: “Nessuna pace tra lupo e agnello”, tratta dal libro XXII, quello in cui si narra il duello tra Achille e, guarda caso, Ettore. A corredo dello striscione, un altro più piccolo sul quale gli ultras avevano specificato la provenienza della frase.
Chi segna regna... e scatta
Un fedele lettore di Galis, Roberto Cornacchia, che saluto e ringrazio, mi ha fatto avere una copia del libro che ha realizzato insieme a Luca Cocchi, uscito il 7 luglio per Edizioni Pendragon (qui la scheda) e di cui prossimamente leggerai una mia recensione sul blog Never Ending Season. Il titolo è Chi segna regna. Sottotitolo: Dove il basket è passione: 300 campetti scovati e fotografati in giro per il mondo. Gli autori sono due fotografi-reporter nati negli anni Sessanta e appassionati di basket, che da oltre un decennio girano il pianeta divertendosi a immortalare qualsiasi playground. Playground... ma che dico? A volte è solo un cerchio metallico appeso nei posti più impensabili, a testimoniare che quando si ama davvero questo sport, ogni situazione per giocare, anche la più improvvisata, è buona.
Ben 300 foto a colori di alta qualità, di grande impatto scenico ed emotivo, dove il soggetto è il canestro, corredate da interessanti note di viaggio. Circa 70 i paesi toccati, non solo quelli dove la pallacanestro è più popolare ma anche molti luoghi improbabili quali Isole Faroe, Uzbekistan, Guatemala, Mauritania, Botswana, Pakistan, persino territori non riconosciuti quali Abkhazia, Gagauzia e Nagorno-Karabah. L'ultima sezione è dedicata all'Italia, dove predominano Bologna e l'Emilia-Romagna, la regione dei due autori. Un libro che, attraverso le immagini, racconta il basket come momento di incontro e socialità a cui tutti possono partecipare sfidandosi lealmente in un campetto.
Ringrazio Federica Rapini dell'ufficio stampa di Edizioni Pendragon per la gentile collaborazione.
Ne approfitto per ricordarti che Chi segna regna sarà presentato a Bologna presso il celebre playground dei Giardini Margherita venerdì 4 agosto nell'ambito della serata finale, interamente dedicata al basket, del festival Libri e Storie di Sport, terza edizione. Con Roberto e Luca anche Davide Piasentini, che presenta il suo Il cielo sopra Rucker Park (Ultra Edizioni), Giuseppe Augurusa e Luigi Bergamaschi per Dopo di noi (Minerva Edizioni) sulla storia del Basket Arese e la proiezione del documentario NBA Hoop Cities (dedicato a Bologna) e del trailer della docuserie Scugnizzi per sempre su Caserta, con Vincenzo Cascone e Leonardo Alberto Moschetta (trasmessa in prima serata su Rai 2 il 21, 24 e 25 agosto).
Tutte le informazioni su questo festival, dove sono stato ospite nel 2021 per la prima edizione, le trovi qui. Un saluto a Franz Campi, a Davide e a tutti gli altri.
Datome for president
Luigi Datome ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dopo i Mondiali. Colgo allora l'occasione di lanciare – come già fatto nel numero 12 di Galis, ormai più di un anno e mezzo fa – l'idea di proporlo come prossimo presidente FIP, una volta terminato il mandato di Gianni Petrucci. Perché Datome? Semplice: è una persona di cultura, larghe vedute, bella presenza, carisma e ce lo vedo a rappresentare la pallacanestro italiana, sviluppando tutto il movimento con un progetto serio.
La Serbia lo ha fatto con Sasha Danilovic, la Spagna con Jorge Garbajosa, gli Stati Uniti con Grant Hill, la Georgia con Viktor Sanikidze, la Cina con Yao Ming: è tempo che anche l'Italia scelga come presidente federale un ex giocatore di rilievo, ancora giovane, preparato, che conosca il mondo, sappia far leva sui giovani e possa essere sia il volto che la mente della FIP futura. Gigi ha giocato in Italia, Europa e NBA, ha l'intelligenza e il buon senso per parlare a tutti (perché se vuoi fare il presidente un po' “politico” devi esserlo), ha già all'attivo una presidenza dell'associazione dei giocatori di EuroLeague. In Italia ci vuole un programma di crescita che metta al centro la valorizzazione del talento e il rinnovamento delle strutture.
Non entro nei meriti o nei demeriti di un presidente navigato come Petrucci, ma credo che l'ultima cosa di cui il nostro basket abbia bisogno è un altro presidente espressione di logiche di potere ormai superate e incomprensibili alla maggioranza dei tesserati e degli appassionati. Quindi Never Ending Season e Galis sostengono Datome come futuro presidente FIP. E se non fosse lui, vorrei che comunque ci si muovesse su un profilo giovane e “fresco”. Tu che ne pensi?
Kyrie “Chief” di Anta
Kyrie Irving è uno dei giocatori più controversi della NBA, anche se si dice sia uno dei più socialmente impegnati. Tuttavia una serie di comportamenti fuori dal campo, come il rifiuto al vaccino anti Covid (con cui non ha potuto giocare numerose partite) e il tweet di sostegno a un film di chiare posizioni antisemite (che lo scorso dicembre gli è costato un rapporto con Nike che durava dal 2011), hanno contribuito ad ammantare sempre più ombre sul personaggio.
Ora Irving ha firmato un contratto di cinque anni con Anta, brand sportivo cinese che nel 2022 è finito al centro di alcune polemiche per aver mantenuto la propria presenza sul mercato russo dopo l'invasione dell'Ucraina. Kyrie non è certo nuovo a scelte che fanno discutere, ma al di là di questo, adesso è giusto attenersi al contenuto dell'accordo, negoziato dalla A11Even, società che gestisce gli interessi del giocatore attualmente ai Dallas Mavericks. Irving sarà la testa di ponte di Anta negli Stati Uniti, dove vuole penetrare in modo capillare, e rivestirà il ruolo di Chief Creative Officer (e, con una battuta, possiamo dire che “Chief” gli calza a pennello, visto che a lui piace vantare le proprie radici nativo-americane).
A gennaio è previsto il lancio della sua prima signature shoe firmata Anta. Il brand ha già contratti con importanti giocatori NBA tra cui Klay Thompson, Kevon Looney, Alex Caruso, Hamidou Diallo, Gordon Hayward, Rajon Rondo, James Wiseman e, in passato, Kevin Garnett.
Shootaround – Consigli di lettura, ascolto, visione, condivisione
Un ripasso sulle arene che ospiteranno i Mondiali dal 25 agosto al 10 settembre: eccole.
Andrea Bargnani in carne e ossa è apparso al torneo dei Giardini Margherita di Bologna, città dove vive oggi. Senti cosa ha detto.
Donatello Viggiano su La Giornata Tipo racconta cosa c'è dietro le splendide promozioni in A2 di Vigevano e Luiss Roma: leggi l’articolo.
Claudio Pavesi di Outpump ha intervistato Matteo Zuretti, Chief of International Relations and Marketing della NBPA, l’associazione giocatori NBA: si è parlato di brand, moda e tanto altro.
Dopo pallone e scarpe, ora c'è anche una canotta da basket firmata Tiffany & Co. Te la mostra Alessandro Benvenuti su GQ.
I Phoenix Suns e il loro rapporto con la città dell'Arizona: ne parla Brandon Kleen su Bright Side of the Sun. Qui la traduzione di Around The Game.
Simone Fontecchio è passato dal Basement di Gianluca Gazzoli, parlando di Italia e NBA. Guarda il video.
Come ci si muove oggi nella free agency NBA? Qui l'approfondita analisi di Dario Vismara su L'Ultimo Uomo.
Satnam Singh, primo indiano scelto al Draft, si è dato al wrestling: lo racconta Giuseppe Di Giovanni su La Gazzetta dello Sport (solo abbonati)
Per i 20 anni di Sky, Alessandro Maggi di Sportando ha intervistato Flavio Tranquillo, dal giornalismo sportivo di ieri alla NBA di oggi.
Ed ecco la gallery dei momenti memorabili di 20 anni di NBA su Sky Sport.
Paolo Banchero volto di una NBA globale e globalizzata: qui il ritratto di Claudio Pellecchia su Rivista Undici.
Lo stato dei lavori alla Intuit Dome di Inglewood, la nuova arena dei Los Angeles Clippers che aprirà nel 2024.
Il Governo italiano ha stanziato i fondi per il Bosco dello Sport di Venezia, che comprende anche il nuovo palasport: così Roberto Caporilli su Basket Universo.
Tutti gli investimenti business di Shaquille O'Neal ben spiegati da Andrew Petcash: qui la traduzione di Around The Game.
Kylian Mbappé, stella del PSG e della Francia di calcio, ha giocato a basket in Camerun (paese natale di suo padre) insieme a Joakim Noah. Ecco le foto riportate da Sky Sport.
La visita in Cina di Giannis Antetokounmpo: qui testo e foto dal sito ufficiale Nike (in inglese).
Elisa Guarnieri, esperta di comunicazione e marketing applicati allo sport (cura, tra l’altro, le PR di Marco Belinelli), ha parlato al TEDxBelluno del suo percorso e della sua lunga esperienza.
Nel mentre, Magic Johnson è andato in fissa con il sud Italia e a Capri ha incontrato... Michael Jordan!
Francesco Costa de Il Post commenta The Sphere, la nuova arena eventi di Las Vegas ricoperta da 55.000 metri quadrati di LED che ha salutato la Summer League NBA con l'immagine di un gigantesco pallone da basket: qui il reel.
La Pallacanestro Cantù ha chiamato Omnia Vincit Amor la sua campagna abbonamenti e l'ha fatta apparire a Times Square a New York.
È uscito il 21 luglio su AppleTV Underrated, il documentario sull'ascesa di Steph Curry: Mauro Bevacqua di Sky Sport ha intervistato i due produttori (uno è Ryan Coogler) e raccontato un po’ di cose.
Ora però possiamo anche smettere perché lo Steph di cui sopra ha fatto buca in un colpo solo in un torneo di golf (vinto, ovviamente): ammiralo qui.
Conclusioni
Eccoci alla fine di questo numero 31 di Galis. Spero che ti sia piaciuto e che continuerai a ricevere la newsletter. Mi raccomando, spargi la voce!
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È tutto, ci vediamo il 31 agosto, a Mondiali iniziati. Ciao e buone vacanze!